La pandemia non ci ha permesso come l’anno precedente di entrare in Reparto, svolgere le nostre attività e fare i nostri personali auguri di Natale.
Nonostante questo, la nostra associazione ha voluto dare comunque il proprio contributo attraverso alcuni doni ed iniziative, nello spirito delle nostre mission e vision: il sostegno ai genitori e bimbi ricoverati, soprattutto durante delle festività vissute in un contesto così difficile.
Su idea dell’Utin di Perugia, nasce l’ “Albero della Vita”, un albero di Natale composto di scatole e foto di bimbi ex prematuri ricoverati in passato in Reparto, ritratti oggi come bambini, adolescenti e adulti sorridenti, e soprattutto in buona salute. 24 scatti che vogliono essere il miglior modo per chi quel percorso lo sta vivendo ora in ospedale, per riuscire a trovare una prospettiva, un orizzonte verso il quale proiettare i propri pensieri in una fase così difficile e apparentemente insostenibile.
Il Reparto ha inoltre realizzato, come ogni anno, un Presepe all’interno di un’incubatrice che non viene più utilizzata, e che diventa il set per la rievocazione della Natività. Anche in questo caso la scelta di utilizzare un’incubatrice diventa un quadro suggestivo per ricordare come la nascita di un bambino possa essere un momento difficile, talvolta critico, ma carico di speranza e significati. La peculiarità è che nel Presepe di quest’anno ogni personaggio indossa una mascherina.
Riportiamo le parole di questo articolo riportato su diverse piattaforme web, grazie al contributo dell’Ufficio Stampa della Provincia di Perugia.
Iniziativa che vuole infondere speranza. E’ realizzata in collaborazione con “La carica dei prematuri”
(UNWEB) – Perugia, – L’ ”albero della vita” decora in questi giorni la Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.E’ speciale l’Albero di Natale con cui si è scelto quest’anno di decorare il reparto. Un collage di 24 foto che ritraggono altrettanti bambini che nelle loro prime settimane sono stati ricoverati e presi in carico dallo stesso Utin.
Un’idea nata direttamente dal reparto e attuata in collaborazione con l’Associazione “La carica dei prematuri” che si è occupata di reperire attraverso Facebook il materiale fotografico e di fare l’assemblaggio.
“Abbiamo indetto un contest sulla nostra pagina Fb per raccogliere le immagini degli ex prematuri – riferisce il presidente dell’Associazione Alessandro Palazzetti -: ce ne servivano ventiquattro, e le abbiamo ricevute tutte nell’arco di appena tre ore”. Ogni foto riporta l’immagine attuale di bimbi, ragazzini e persino ex prematuri ormai ventenni che sono stati ricoverati in Utin a Perugia nelle prime settimane o mesi di vita. Sotto ogni foto, in formato polaroid, è riportata la settimana di gestazione in cui ognuno di loro è nato.
L’iniziativa non vuole essere un semplice modo per abbellire il reparto sotto le feste, ma infondere coraggio e dare sostegno alle famiglie che stanno vivendo il ricovero del proprio bambino in Utin, in un contesto per altro così problematico come quello pandemico. “Per un genitore che sta vivendo il percorso di prematurità del proprio figlio (o figli) – spiega Palazzetti – non c’è parola di un medico o di un infermiere che riesca davvero a trasmettere fiducia nel futuro, quanto la testimonianza di chi ha vissuto la loro stessa esperienza e l’immagine di un bimbo che ha compiuto lo stesso percorso in passato e che oggi gode di buona salute”.
Visto il successo dell’Albero, in futuro l’Associazione tornerà a coinvolgere le famiglie di ex prematuri raccogliendo le loro testimonianze rispetto ai vari percorsi in Utin.
Intanto, in reparto il clima natalizio è creato anche da un presepe molto originale. Anche quest’anno un’incubatrice non più in uso è diventata il “set” per la rievocazione della Natività. Una scelta dettata dalla volontà di ricordare come la nascita di un bambino possa rappresentare anche un momento di difficoltà, talvolta critico, ma carico di speranza e significati.
Il Guanto Zaky per tutti i bimbi ricoverati
Il nostro pensiero è andato poi ai piccoli ricoverati che in questo momento, ogni giorno della loro vita, combattono per crescere e trovare quel sorriso degli ex prematuri ritratti nell’ “Albero della Vita”. Abbiamo individuato un dispositivo unico al mondo, il Guanto Zaky, capace con la proprie forma e caratteristiche di sostituire l’abbraccio amorevole dei genitori per tutte le volte che non possono essere presenti in Reparto. Concepito da una mamma americana che ha vissuto in prima persona l’esperienza della Tin con suo figlio Zachary (che ha poi dato il nome al guanto), lo “Zaky Hug” protegge il neonato in assenza dei genitori ed allevia sensazioni di dolore e di fastidio durante le procedure mediche come prelievi, manipolazioni, cambi di posizione.
8 guanti sono arrivati in Reparto per abbracciare altrettanti neonati.
Abbiamo infine dato un nostro piccolo contributo ai genitori dei bimbi che purtroppo non ce la fanno, donando al reparto materiali utili per la raccolta di oggetti appartenuti a loro durante il percorso in TIN.